Caduta dei capelli. Fisiologica o patologica?
Ogni qual volta che si trova qualche capello in più tra le mani o sul cuscino, scatta l’allarme!
“Questa caduta non è normale”
“Ma succede a solo a me?”
“Eppure me ne prendo sempre cura della mia chioma”.
I capelli rivestono un ruolo estetico non indifferente ma spesso ci indicano qualche campanello d’allarme a cui non facciamo caso. Molto spesso però si tratta del ciclo vitale del capello stesso o di situazioni particolarmente stressanti o ancora, per il cambio di stagione, inquinamento, alimentazione e trattamenti scorretti.
Cosa vuol dire ciclo vitale del capello? E’ un processo fisiologico caratterizzato da 4 fasi:
- Anagen, ovvero il periodo di crescita costante che va dai tre ai sette anni per circa un centimetro;
- Catagen dura circa venti giorni. Il capello già formato esce per rilassamento del derma, dagli strati superficiali;
- Telogen, questa fase si ha sul 10% dei capelli formati e perdura dai sessanta ai novanta giorni. Il capello blocca le attività vitali e si definisce morto;
- Kenogen è la fase intermedia in cui il bulbo pilifero rimane vuoto, tra telogen e anagen.
Finché questo ciclo si sussegue nei ritmi giusti non vi è nulla di anomalo dal punto di vista tricologico. Se invece si notano anomalie, si procede ad esaminare gli ormoni androgeni e predisposizioni genetiche.
Quali sono le anomalie per poter procedere ad indagare?
Ci sono accorgimenti da tenere in considerazione come il diradamento localizzato o generale, abbondante caduta durante lo spazzolamento o in altri momenti della giornata, dolore al tatto del cuoio capelluto, prurito, desquamazione, forfora e arrossamenti. Appena è possibile si consiglia di effettuare un’analisi del capello per visionare i reali bisogni e tramite i report generati dal macchinario, monitorare nel tempo l’andamento del percorso.
Come si può contrastare o rimediare questi eventi?
Con l’appoggio di uno specialista è possibile avere dei trattamenti che possono avere un impatto importante sulla diagnosi. Di grande importanza sono gli accorgimenti su abitudini e prodotti soprattutto a base naturale, come gli impacchi pre-lavaggio con decotti a base di timo, rosmarino. Applicazione periodica di maschere per riequilibrare l’idratazione e l’elasticità dei capelli.
Molte evidenze scientifiche sostengono l’uso di strumenti per la riattivazione del microcircolo attraverso dei massaggi oppure l’ossigeno terapia. Quest’ultima ha un impatto sempre sulla circolazione sanguigna affinchè arrivi il corretto apporto nutritivo ai bulbi per la crescita del nuovo pelo. Da non sottovalutare l’alimentazione ed un’eventuale integrazione, non devono mai mancare le vitamine A, B, C, E, zinco e ferro. Infine l’utilizzo di shampi anticaduta e seboregolatori per evitare che il bulbo venga sommerso dal sebo, opprimendo la crescita.